domenica 13 gennaio 2013

Serie A: Torino-Siena 3-2 le pagelle


Torino

Gillet 6,5, D'Ambrosio 7, Di Cesare 6, Rodriguez 6,5, Caceres 6, Brighi 6,5, Basha 6, Cerci 7, Birsa 6,5 (Suciu s.v.), Sansone 6 (Meggiorini s.v.), Bianchi 6,5

Allenatore Ventura 7

I granata sono scesi in campo con molti giocatori squalificati e con il morale sotto i tacchi dopo le ultime prestazioni negative e le polemiche sul calcio-scommesse che hanno coinvolto il proprio tecnico, ma dopo pochi minuti è arrivato il vantaggio a coronamento di una pregevole azione avviata da Cerci che ha imbeccato D'Ambrosio che con un assist preciso ha permesso a Brighi di portare avanti i granata. La reazione del Siena è stata importante e con un gol su calcio d'angolo Reginaldo ha temporaneamente riportato il match in parità con un rimpallo fortunoso, ma pochi minuti dopo un positivo Birsa pennella un cross al bacio per la testa di Bianchi è un gol fondamentale che riaccende l'entusiasmo nello stadio. I torinesi soffrono sulle palle inattive e prima Neto e poi Paci impensieriscono la difesa granata ed un ottimo Gillet. Nei minuti di recupero del primo tempo con il Siena troppo sbilanciato in avanti Cerci corona un fantastico contropiede condotto e finalizzato dal talento ex Roma, che cala un pò alla distanza. Nella seconda frazione di Paolucci subentrato nel primo tempo a Valiani, riapre la partita accorciando le distanze, rigore finale per il Siena e l'ex Rosina sbaglia calciando a lato. Punti vitali per la lotta salvezza.

Siena

Pegolo 6, Neto 5,5, Felipe 5, Paci 5,5, Valiani 5 (Paolucci 6,5), Vergassola 5,5, Belmonte 5 (Sestu 6), Bolzoni 5 (Della Rocca 6,5), Del Grosso 5, Rosina 5,5, Reginaldo 6,5

Allenatore Iachini 5,5

I toscani concedono troppo in difesa e vanificano tutto il lavoro settimanale, complice un errore nel finale dal dischetto di Rosina, nonostante buone notizie dall'attacco, sempre più ultimi e sempre più in difficoltà, con Iachini sono state solo sconfitte, a volte il cambio d'allenatore non porta quanto sperato. Gli episodi sono stati determinanti, un pareggio non sarebbe stato immeritato.

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