lunedì 20 maggio 2013

Il progetto Udinese


L'Udinese del patron Pozzo e di mister Guidolin raggiunge l'Europa per il terzo anno consecutivo, al termine di una stagione brillante, nella quale i ragazzi friulani hanno dimostrato tutte le loro qualità, l'organizzazione tattica, frutto della mano del tecnico, che come tutti gli anni riesce ad ottenere il risultato prefissato.
Non si può più parlare di miracolo, ma di attenta programmazione e di un lavoro che va avanti da anni con professionalità e competenza. Ad inizio stagione l'Udinese si presenta all'avvio del campionato senza alcuni dei pezzi pregiati che l'avevano condotta la scorsa stagione all'ottenimento del preliminare di Champions League, andato male con il Braga, le pesanti partenze di Handanovic verso l'Inter, di Isla ed Asamoah sponda Juventus, avevano privato la squadra di pedine fondamentali.

Con bravura e con il tempo Guidolin ha saputo amalgamare la squadra, inserendo a centrocampo il brasiliano Allan, centrocampista solido e dalle geometrie precise e concrete, ha saputo valorizzare Pereyra, da Gennaio con la cessione di Armero è stato lanciato anche il promettente Gabriel Silva. Dopo un avvio di stagione stentato, l'Udinese verso la fine del girone di andata si riprende, così come alcuni dei suoi uomini chiave, come Danilo, apparso in difficoltà ad inizio anno e Domizzi, nel girone di ritorno c'è la definitiva esplosione dell'attaccante colombiano Muriel, che era apparso nel ritiro estivo fuori forma e penalizzato poi da un infortunio. L'Udinese a Gennaio batte l'Inter e la Fiorentina, disputa bellissime partite e nel finale con otto vittorie consecutive riesce a centrare in rimonta il quinto posto valido per l'Europa League. In un collettivo ben organizzato e di sicuro valore, emerge come tutti gli anni la stella indiscussa di Totò Di Natale, attaccante dai colpi magnifici e che anche in questo campionato ha fatto la differenza realizzando ventitre preziosissime reti.

Annarita Mazzarelli

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